MASCHERINE SI' O MASCHERINE NO?

Dal 28 giugno via libera a un uso più limitato della mascherina: principalmente nei luoghi chiusi, all’aperto se affollati, e sui mezzi pubblici, ma cosa ne pensano gli italiani?

 

Alcuni partiti politici hanno dichiarato grande soddisfazione rispetto al provvedimento,

altri hanno reagito con toni più cauti. E gli italiani?

Pepe Research nel mese di Maggio ha chiesto direttamente a un campione di adulti tra i 18-74 anni di esprimersi al riguardo, indagando se fosse opportuno l’uso della mascherina con l’arrivo del caldo e dell’estate, ma soprattutto a campagna vaccini pienamente avviata.

 

 

Ebbene, più o meno un mese fa una grande fetta degli intervistati era ancora molto prudente: quasi un italiano su tre era dell’idea che fosse opportuno continuare ad usare la mascherina all’aperto anche in estate (32%), in presenza ancora di nuovi casi di Covid 19 e soprattutto di decessi per il virus. Sono soprattutto i soggetti più a rischio a condividere questa linea, pensionati (+8 p.p.) e ultra65enni. Anche le donne si sono espresse in modo più prudente (+4 p.p.)  e soprattutto l’elettorato più di sinistra (+13 p.p.).

Ma a Maggio la maggior parte degli intervistati aveva già “anticipatamente” optato per la linea assunta poi oggi dal governo: lo stop all’uso della mascherina all’aperto (43%).

Opinione condivisa soprattutto tra le persone nelle fasce centrali di età, 35-64enni, (+4 p.p.), al crescere del livello di studio (tra i laureati + 6 9.p.), nell’elettorato moderato di centro (+6 p.p.) e centrosinistra (+5 p.p.).

 

Solo il 18% degli intervistati si è pronunciato per una liberalizzazione totale, invocando la vaccinazione di massa come già un deterrente sufficiente alla prolificazione del virus.

Tale visione è più diffusa al decrescere dell’età, con un + 17 p.p. tra i giovanissimi con meno di 25 anni, sicuramente più lontani dal timore di contrarre la malattia e forse più desiderosi di passare l’estate nella “normalità”.

Particolare il caso dell’elettorato di centrodestra che su questo tema si spacca:  tra chi è più propenso a una completa liberalizzazione, soprattutto tra gli elettori più moderati di centrodestra (+5 p.p.), e tra gli elettori che si collocano più a destra che invece sposano una linea più cauta obbligandone l’uso nei luoghi chiusi o affollati (+ 15 p.p.): una diversità di opinioni tra gli elettori di questo schieramento che è in contrasto con il particolare momento storico, in cui i propri partiti di riferimento si presentano al contrario più compatti che mai.

 

(Luglio 2021)