'I nuovi modi di leggere': Osservatorio AIE sulle nuove forme di consumo editoriale e culturale

Con l’inaugurazione di Tempo di Libri nasce anche un nuovo Osservatorio sul consumo editoriale e culturale, con l’obiettivo di studiare le nuove forme di accesso ai contenuti e l’influenza delle nuove tecnologie sulla lettura tradizionale.

Il n. 0 dell’Osservatorio (che sarà ripetuto dopo l’estate e che prevede un ampliamento delle tematiche di studio già dal prossimo anno) ha messo in luce l’esistenza, oggi, di 5 ‘tipi sociali’ che si caratterizzano per diverso approccio alle nuove tecnologie e al loro uso e anche per differenti stili di accesso ai contenuti e di attitudine alla lettura.

Il ‘tipo sociale’ più diffuso è il Tecno-curioso (32%): si tratta prevalentemente delle classi sociali centrali, professionalmente attive, tendenzialmente colte, con una dotazione tecnologica familiare medio-alta. Sono persone curiose, che hanno la capacità economica di dotarsi di tecnologia e sono interessate a farlo. Sono confidenti con i social, anche se vi si dedicano solo parzialmente. La tecnologie non sembrano in ogni caso distrarli troppo dalla lettura più tradizionale (libri, ebook, audiolibri), a cui accompagnano un accesso ai contenuti che passa per molteplici canali. L’accesso ai mondi narrativi, a contenuti culturali tipo quelli di saggistica, e a guide utili alla risoluzione di questioni quotidiane, passa innanzitutto per il libro, e poi dalla pay-tv (di cui sono spesso dotati), ma anche per i social network, il web e ovviamente il cinema.

Simile ai tecno-curiosi per l’elevata dotazione tecnologica, vi è il target dei Trendsetter(12%). Si tratta in questo caso per lo più di ragazzi giovani e giovanissimi (

Altro target interessante è quello dei Mobile only (11%). Questo gruppo sociale è simile al precedente per connessione ai social (a cui accedono frequentemente), ma si discosta per la bassa dotazione tecnologica familiare. Lo smartphone diventa per essi il canale privilegiato di accesso ai contenuti (compresi video-giochi a contenuto narrativo), passando prevalentemente da social network e community. Sono anche lettori di libri, che leggono però in misura contenuta (lettori deboli).

Periferici invece rispetto al mondo digital sono i Tecno-basic (27%): poco dotati di tecnologie, conoscono e usano i social, ma solo i più comuni (Facebook in particolare) e solo in modo molto saltuario. Per tenersi informati sulle tematiche di attualità usano tipicamente gli strumenti più tradizionali, per lo più cartacei, quali quotidiani o riviste. Leggono libri, ma pochi e per lo più su supporto cartaceo.

Ai margini invece del mondo tecnologico vi sono gli Sconnessi (18%). Si tratta prevalentemente di persone di età più avanzata (>55), professionalmente non attive, spesso non connesse ad internet. SI informano su tematiche di attualità prevalentemente tramite quotidiani cartacei (compresa free-press) e via tv. Proprio tra questo target si trova la maggior quota di non lettori di libri.

 

L’Osservatorio ha anche posto l’attenzione su un nuovo concetto di lettura che tiene conto non solo della fruizione di libri ma anche di altre fonti, quali riviste, web e social. Secondo questo concetto è pari all’83% la quota di coloro che dichiarano di aver letto negli ultimi 3 mesi contenuti narrativi, culturali, quali la saggistica, o di utilità quotidiana (come guide o manuali). Di questi, il 65% ha letto (anche o esclusivamente) libri. Ma ad essi si aggiunge una quota di persone (18%) che pur stando lontano dai libri, si è accostata alla lettura tramite riviste, giornali e, più raramente, web e social.

Ma la ricerca ha evidenziato anche altri risultati particolarmente interessanti, come il tema dei device. Quali supporti vengono usati per lettura di ebook e audiolibri? Dalla ricerca emerge come i device dedicati (come ereader e parzialmente Mp3/Ipod) non sono affatto i supporti principali: ha invece un ruolo importante lo smartphone che, probabilmente anche grazie al fatto di essere sempre a portata di mano, diviene spesso il dispositivo preferito per la lettura digitale, specie dai giovanissimi.

Dalla ricerca emerge nel complesso l’immagine di un mondo tecnologico che non si oppone a quello editoriale, ma che sembra avere la potenzialità di alimentarlo, offrendo sempre più occasioni, contenuti, canali e supporti per stimolare la curiosità delle persone e l’interesse verso i contenuti.

In quest’ottica, la pay tv non sembra rubare attenzione ai libri: i maggiori lettori si trovano proprio tra chi accede a film e fiction anche tramite streaming o pay-tv.

Né i tutorial sembrano togliere lettori a guide e manuali più tradizionali: anche in questo caso i maggiori consumer di libri dedicati sono proprio tra i maggiori fruitori di Youtube.

Certo è che l’accesso ai contenuti passa molto spesso da formati visual, ai cui linguaggi la gente si è ormai abituata. E con questo mondo gli editori dovranno sempre più imparare a interagire e integrarsi.

(19 Aprile 2017)

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