Gli italiani e la pandemia

Pepe Research ha effettuato tra il 2020 e il 2021 una serie di rilevazioni per misurare l’impatto della pandemia sulla vita degli Italiani.

Già da ottobre 2020 è emerso che la vita delle persone è stata molto condizionata dal virus e non solo in termini economici.  Gli intervistati dichiarano infatti che la propria vita nel complesso sia stata influenzata da questo evento in misura rilevante (molto o abbastanza) per l’86%, a seguire ritengono che proprio la loro serenità in generale ne abbia risentito (85%), la situazione economica rimane comunque un punto critico (74%).

Indubbiamente le donne hanno subito il maggior impatto dalla pandemia e si registrano accentuazioni nelle fasce di età sotto i 34 anni, ma anche tra i 45-54enni. E’ interessante, e nello stesso tempo preoccupante, vedere come la serenità in generale sia stata compromessa soprattutto presso gli adolescenti (15-17enni) e i giovani appena entrati nel mondo del lavoro (25-34enni), mentre i più sereni - da tutti i punti di vista - sembrano essere i rispondenti inclusi nella generazione compresa tra i 55 e i 64 anni.

 

Le ricadute economiche della pandemia, purtroppo, non sono solo dirette e imputabili alla necessaria chiusura di molte attività e alle ridotte capacità di acquisto. Il clima di ‘contenimento’ che i lockdown hanno generato sembra aver diminuito l’impulso allo shopping deli italiani.

Tanto che si sono generate delle ripercussioni sulle abitudini di acquisto per circa 7 persone su 10. Le maggiori limitazioni si registrano tra le donne (32%) e presso le categorie di imprenditori/dirigenti e lavoratori autonomi (40%).

 

Gli intervistati dichiarano di aver limitato soprattutto gli acquisti ritenuti “non fondamentali” come l’abbigliamento, gli accessori e la profumeria. Solo il 24% dichiara di non aver fatto particolari rinunce. Gli altri - poco o tanto - comunque hanno cambiato le proprie abitudini di consumo, soprattutto nei grandi comuni con più di 100 mila abitanti (47%).

 

Nel marzo del 2021, prevale il pessimismo nel sentiment sull’economia del Paese. Gli italiani, si sono mostrati per lo più sfiduciati riguardo alle proprie previsioni sulla situazione economica personale e del Paese in generale.

Il 70% prevede un peggioramento della situazione economica del Paese nel secondo trimestre ’21; la metà di essi pensa che il declino sarà rilevante.

Come sempre la percezione personale è leggermente più ottimistica, ma non proprio confortante. Un cittadino su due prevede un peggioramento anche della situazione economica della propria famiglia. Se gli impiegati sono leggermente più sereni, forse fiduciosi del loro ‘stipendio fisso’, sono invece importanti le preoccupazioni di imprenditori e liberi professionisti, tra cui il tasso di preoccupazione è più marcato.  Ma i più allarmati sono sicuramenti coloro che sono in cerca di occupazione: tra essi il gap tra scenario nazionale e personale è molto contenuto e le preoccupazioni per il Paese diventano immediatamente quelle per le proprie prospettive personali.

 

 (Maggio 2021)