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L’effetto dell’emergenza Covid: sulla digitalizzazione delle imprese

Tra luglio e settembre 2020, Pepe Research ha realizzato per conto di SAP Italia, un’indagine qualitativa composta da 40 interviste personali dirette semi-strutturate a vertici aziendali o loro delegati.

Durante il primo lock down nel marzo del 2020, il vissuto dell’emergenza è stato caratterizzato da strategie e sofferenza. I vertici aziendali hanno dovuto prendere in mano la situazione, agire con razionalità e responsabilità in un contesto faticoso, non solo fisicamente, ma anche psicologicamente: tra cassa integrazione, ferie obbligatorie e decisioni di chiudere le attività. Uno scenario pieno di sfide, ma nel contempo caratterizzato da una tensione reattiva. Le aziende hanno dovuto mostrare una grande flessibilità, ripensare alla propria organizzazione ricorrendo a smartworking, riorganizzando il lavoro e gli spazi.

Varie le criticità segnalate che si sono immediatamente presentate: dalla carenza di Hardware, ai problemi di connessione, alla necessità di potenziare i sistemi di accesso da remoto, ma si sono evidenziate anche lacune formative e limiti culturali.

Non è sempre stato facile imparare a lavorare assieme senza esserlo e i primi tempi anche gli aspetti organizzativi sono risultati complessi: l’approvvigionamento dei DPI, il rispetto delle nuove (mutevoli) regole, il distanziamento, il monitoraggio degli ingressi – tutto ciò che potesse garantire una certa sicurezza.

Proprio in questo contesto il ruolo del digital è stato centrale: la “medicina” più usata dalle aziende per fronteggiare il Covid. Questo ha significato accelerare violentemente processi previsti per il prossimo futuro (talvolta con un orizzonte temporale passato da 2 anni a 2 mesi). Ma in alcuni casi andando ad attivare scelte che venivano procrastinate da tempo. L’iniezione di innovazione è stata certamente forte, anche se talvolta basica.

E’aumentato in maniera esponenziale l’utilizzo di ‘strumenti di collaboration’ (videocall e webinar). Non è mancato però il potenziamento del digital marketing e dell’e-commerce, principali strumenti di potenziamento dei propri touch point. Centrale ovviamente l’espansione dello smartworking (talvolta nella forma ‘home working’). Tra le altre novità citate dal campione sentito: la dematerializzazione dei contratti (firma digitale) e la virtualizzazione di prodotti e servizi.

Ma soprattutto, oltre a ciò che è stato fatto nell’emergenza, diversi sono i nuovi piani di digitalizzazione in programma. Secondo i top manager intervistati è avvenuto un vero cambiamento culturale: la rivoluzione si è innescata e non si può arrestare; ciò che prima era accessorio è ora divenuto fondamentale.

Nella narrazione della gestione dell’emergenza sono emersi diversi sentiment (oltre alla grande confusione inziale) Orgoglio, grandi effort per gestire la propria emotività, un ammirevole spirito di squadra e la propria fiducia sull’essere pronti in caso di necessità, ad affrontare nuovi momenti di crisi.

Una ricerca più che mai attuale i cui risultati hanno suscitato un grande interesse e sono stati ripresi da molte riviste specializzate, ecco una selezione della rassegna stampa

La digitalizzazione ha salvato le aziende italiane

Bitmat.it – 03 dicembre 2020

Il Covid non ferma la digitalizzazione delle PMI italiane

Lineaedp.it – 04 dicembre 2020

SAP fotografa digitalizzazione e impegno delle Pmi

Inno3.it – 04 dicembre 2020

Effetto pandemia secondo SAP: il 67% ha potenziato gli strumenti di e-commerce e digital marketing

Industriaitaliana.it – 05 dicembre 2020

SAP: Pmi resilienti e con tanta voglia di digitalizzazione

Channeltech.it – 05 dicembre 2020

SAP, il Covid-19 non ferma la trasformazione digitale delle Pmi italiane

01net.it – 07 dicembre 2020