Osservatorio Sammontana sui comportamenti ecosostenibili adottati in famiglia

L’importanza dell’attenzione alle tematiche di rispetto e tutela ambientale è ormai universalmente condivisa, da adulti e bambini. Gli ultimi anni, infatti, sono stati interessati da un grande investimento di istituzioni e privati nell’ottica di avvicinare ai temi green soprattutto le nuove generazioni. 

Quest'anno Sammontana ha voltuo affiancare al suo impegno didattico nelle scuole volto a sostenere l'educazione dei bambini a prendersi cura dell’ambiente,  anche la realizzazione di un osservatorio per investigare alcuni - tra i più significativi - comportamenti green delle famiglie italiane.

Lo studio è stato realizzato, attraverso interviste con metodologia CAWI, su un campione rappresentativo di 728 intervistati, divisi tra genitori di bambini iscritti a scuole primarie e bambini delle classi IV e V delle scuole primarie. Un confronto di genere, tra mamme e papà, ma soprattutto un’indagine generazionale che ha fatto luce su alcune interessanti evidenze, fornendo – con l’intervento diretto dei bambini nel campione – un punto di vista davvero inedito, approfondito anche attraverso la realizzazione di ocus group sui bambini.

AMBIENTE, QUANTO SE PARLA E QUAL È IL RUOLO DELLA SCUOLA?

Adulti e bambini risultano molto allineati nell’importanza attribuita alla sostenibilità ambientale. Soprattutto i bambini raccontano come il tema green sia molto presente nella loro vita quotidiana. La mamma, più del papà, risulta essere la persona con cui se ne parla più spesso e, coerentemente, lato genitori le mamme si dichiarano effettivamente più impegnate dei papà.

E la scuola come si colloca in questo contesto?

Sebbene si posizioni come secondo interlocutore di confronto e educazione alla sostenibilità, la scuola è la fonte più autorevole e che davvero permea le coscienze dei bambini. È la scuola, secondo i piccoli intervistati, a fare realmente la differenza.

In famiglia il parlare di ambiente assume spesso una deriva economicista, di attenzione al risparmio e allo spreco, più per questioni di convenienza economica familiare che di vera sensibilità green.

La scuola è invece il luogo di informazione per eccellenza, dove non mancano i momenti per trasmettere il concetto di sostenibilità. Ogni spunto in classe è buono per parlare di tutela ambientale: le ore di scienze come quelle di geografia, il riportare e commentare un fatto di cronaca come la visione collettiva di un documentario.  

I COMPORTAMENTI MENO ACCETTABILI E PIU’ GRAVI NON SONO QUELLI LEGATI ALL’AMBIENTE

La ricerca condotta da Pepe Research ha voluto inoltre indagare sul campo dell’accettabilità di alcuni comportamenti, non solo mettendo a confronto le abitudini strettamente legate all’ambiente, ma anche ammettendo all’interno della stessa lista alcune pratiche non green, di buona educazione e civiltà. L’obiettivo era proprio quello di poter ottenere un raffronto semplice e intuitivo tra i due generi di comportamento.

Ebbene, la principale evidenza è che tra i comportamenti testati, quelli ritenuti più gravi dai genitori, così come dai bambini, riguardano temi non ambientali. Al primo posto si posiziona l’uso del cellulare alla guida, comportamento non tollerato da adulti e dalle nuove generazioni. Anche la sicurezza in auto dei bambini ha il suo peso: non si accetta assolutamente l’assenza di seggiolino in viaggio.

Tra i comportamenti legati alla sostenibilità, le abitudini meno accettabili, pertanto più gravi, sono la mancanza di raccolta differenziata o la pratica di buttare rifiuti e mozziconi per terra.

Quest’ultima, per i bambini, risulta essere l’abitudine meno accettata perché unisce la non curanza ambientale alla pratica insalubre del fumo.

Un benchmark che, quindi, riflette ancora qualche reticenza e “ostacolo mentale” nel dare il giusto peso alle azioni inaccettabili che vanno a intaccare l’ambiente.

LE ECCEZIONI AMMESSE: L’USA E GETTA E L’UTILIZZO DELL’AUTO PER TRAGITTI BREVI 

Non solo intransigenza. Alcune pratiche come l’utilizzo di materiale usa e getta o il non fare attenzione all’uso di elettrodomestici rimasti in stand by risultano invece dei comportamenti leciti e accettabili.

Oltre quelle summenzionate, i genitori ammettono con naturalezza di utilizzare spesso l’auto per tragitti brevi.

E i bambini? Dalle interviste effettuate sul target junior risulta che l’abitudine di utilizzare tanta acqua per lavarsi e di lasciare aperto il rubinetto mentre ci si lava i denti sono spesso ignorate dai più piccoli.

Infine, da un confronto effettuato su territori di residenza diversi, si denota che le famiglie del Nord sono meno attente a non sprecare risorse naturali come acqua ed energia, mentre quelle del Sud si concedono qualche sgarro in più riguardo la gestione dei rifiuti.

LO STILE DI VITA SOSTENIBILE: ABITUDINE O FATICA?

In questo scenario, sono una netta minoranza gli intervistati che ritengono l’impegno del singolo nei confronti dell’ambiente una fatica eccessiva, con un’omogeneità di risposte tra adulti e bambini, ma anche qualche interessante differenza tra mamme e papà.

La raccolta differenziata, al primo posto tra le pratiche più abituali, ha infatti un impatto diverso tra i due genitori: per il 67% delle mamme è diventata naturale, mentre la percentuale scende al 55% per i papà.

È proprio dall’incontro delle abitudini più radicate e dei comportamenti non naturali che la ricerca condotta da Sammontana Italia con Pepe Research ha individuato cluster significativi.

OGGI UN TERZO DEL CAMPIONE È “ECO-INDIFFERENTE”

Il 33% degli intervistati rientra nella tipologia degli “eco-indifferenti”, coloro che ritengono la sostenibilità ambientale di scarso valore, prestando poca attenzione ai comportamenti green.

Gli “eco-indifferenti” risiedono soprattutto nelle grandi città sopra i 100.000 abitanti (38%). Sono più spesso uomini (37% vs 30% donne) e giovani (18-34 anni vs 25% over 45).

Al polo opposto, più virtuosi degli “eco-fallibili” e degli “eco-blandi”, gli “eco-virtuosiche rappresentano il 22% del campione.

Sono più maturi (45 anni in su), sono per lo più donne (24% vs 21% uomini) e tendono a essere virtuosi su molti fronti anche nelle scelte di acquisto quotidiane, come il km 0, la scelta di imballaggi eco e di detersivi non inquinanti.

 (Aprile 2018)